Il 17 agosto 2025 il mondo dello spettacolo e del calcio italiano ha pianto la perdita di Giuseppe “Pippo” Baudo, scomparso all’età di 89 anni, a poche settimane dal suo 90° compleanno. La notizia, diffusa in maniera improvvisa durante l’estate, ha suscitato un’ondata di cordoglio da parte di familiari, colleghi e di un pubblico che lo ha seguito per più di sei decenni.
Una carriera televisiva senza pari
Baudo è stato il volto di programmi che hanno segnato la storia della televisione italiana: dalla conduzione della storica “Serata Mondiale” ai Mondiali di calcio del 1994, alle trasmissioni di varietà come “Fantastico”, “Domenica In” e “Il Senso della Vita”. La sua capacità di unire eleganza, ironia e professionalità lo ha reso un punto di riferimento per generazioni di spettatori.
Passione per il calcio e legami con la Juventus e il Catania
Oltre al suo ruolo di conduttore, Baudo era un fervente tifoso di calcio. Ha sempre dichiarato il suo amore per la Juventus, squadra con cui ha condiviso numerosi momenti di gioia, e per il Catania, la sua squadra del cuore di origine siciliana. Spesso presente come ospite in trasmissioni Rai dedicate al calcio, ha saputo trasmettere la propria passione al grande pubblico, contribuendo a valorizare il dialogo tra sport e intrattenimento.
- Juventus: tifoso storico, presente in numerosi eventi celebrativi.
- Catania: legame affettivo con la squadra siciliana, sostenitore fin dalla giovinezza.
- Ospite frequente nei talk sportivi Rai, dove la sua autorevolezza era apprezzata da calciatori, allenatori e giornalisti.
Il commiato e le parole di dolore
Il comunicato ufficiale rilasciato dalla famiglia ha sottolineato l’imprevedibilità della perdita con la frase: «Non c’è stato nulla da fare». Il messaggio ha rispecchiato il profondo shock provato da chi lo conosceva, evidenziando la rapidità con cui la notizia è arrivata e l’impossibilità di intervenire.
Un’eredità indelebile nel panorama mediatico e sportivo
L’eredità di Baudo rimane impressa sia nella televisione che nel calcio. La sua capacità di rendere la TV un luogo di aggregazione nazionale, unita alla sua passione per lo sport, ha ispirato conduttori e giornalisti successivi. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca, ma il suo contributo continuerà a vivere nei ricordi di chi ha avuto il privilegio di seguirlo sul piccolo schermo.