Il 6 giugno 2024 la Juventus ha affidato il timone al tecnico croato Igor Tudor, con la speranza di restituire al club la solidità difensiva che lo ha contraddistinto nei suoi precedenti incarichi. Tuttavia, a meno di due mesi dall’inizio della stagione, il bianconero sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia recente: otto partite consecutive, fra Serie A e Champions League, senza alcuna vittoria.
Il bilancio degli ultimi otto incontri
Nel campionato la squadra ha subito sconfitte contro la Lazio (2‑1) e il Torino (1‑0), pareggi contro il Verona e il Bologna, mentre in Europa ha subito una pesante sconfitta per 2‑0 contro il Real Madrid. Il risultato è un periodo di stallo che richiama le difficoltà vissute da altre guide della Vecchia Signora, come Massimiliano Allegri, esonerato nel 2019 dopo una stagione senza trofei, o Maurizio Sarri, allontanato nel 2021 a seguito di una serie di risultati deludenti.
In conferenza stampa, Tudor ha smentito categoricamente le voci di dimissioni, dichiarando: “Sono qui per completare il progetto e per dare continuità al lavoro già avviato”. Nonostante la dichiarazione, il club sembra valutare la possibilità di un allontanamento consensuale per evitare il peso di un contratto a libro paga, che in caso di esonero non ridurrebbe significativamente l’onere economico.
Le implicazioni finanziarie di un esonero
Il contratto di Tudor prevede una clausola di risoluzione anticipata che, secondo fonti vicine al club, comporterebbe il pagamento di una somma pari a diversi milioni di euro, a causa di un compenso annuale fissato a livelli tra i più alti per un allenatore della Serie A. Un esonero, quindi, non eliminerebbe il debito finanziario ma lo posticiperebbe, creando un vincolo di bilancio che la dirigenza, già impegnata nella gestione del fair‑play finanziario, preferirebbe evitare.
- Scenario 1 – Tudor rimane: la dirigenza dovrà sostenere il salario integrale e sperare in una rapida inversione di tendenza.
- Scenario 2 – Dimissioni consensuali: pagamento di una somma forfettaria, ma con la possibilità di inserire un nuovo tecnico a costi più contenuti.
- Scenario 3 – Esclusione forzata: il club affronta il rischio di una penale più elevata, con conseguenze sul bilancio stagionale.
La decisione finale sarà probabilmente presa nelle prossime ore, in un clima di grande tensione sia tra i dirigenti che tra i tifosi, che chiedono risultati concreti e una ripresa della corsa al titolo.
Un futuro incerto per il progetto bianconero
Il destino di Tudor sarà determinante per la continuità del progetto sportivo avviato dalla dirigenza di Gianluca Ferrero. Se il tecnico deciderà di lasciare, la Juventus dovrà muoversi rapidamente sul mercato, magari valutando opzioni interne o allenatori con esperienza europea, per non compromettere ulteriormente la stagione in corso. Al contempo, la dirigenza dovrà gestire il delicato equilibrio tra risultati sportivi e sostenibilità finanziaria, un tema che ha caratterizzato la politica di mercato del club sin dal ritorno in Serie A.
In conclusione, la Juventus si trova a un bivio: mantenere Tudor nella speranza di una svolta, oppure accettare il costo di una separazione per salvaguardare la stabilità economica e cercare una nuova guida capace di riportare il club ai vertici del calcio italiano ed europeo.