Il mercato estivo dell’AC Milan entra nella sua fase più decisiva: dopo settimane di trattative, la dirigenza rossonera ha messo a fuoco due giovani attaccanti che potrebbero ridefinire la linea offensiva del club. La strategia, delineata dal direttore sportivo Paolo Tare, combina un intervento immediato con un progetto a medio‑termine, un approccio che ricorda le scelte di acquisto degli anni 2000, quando il Milan puntò su giocatori come Andriy Shevchenko e Filippo Inzaghi per consolidare il dominio in Serie A.
Konrad de la Hey de Boniface: il rinforzo immediato
Il 23enne nigeriano è arrivato dal Bayer Leverkusen con un accordo di prestito più diritto di riscatto compreso tra 30 e 35 milioni di euro. "Il nigeriano sarà il rinforzo immediato per Allegri", ha dichiarato la stampa rossonera, sottolineando l’esigenza di avere un attaccante pronto a inserirsi fin dal primo matchday. Boniface ha mostrato un buon fiuto per il gol nella Bundesliga, con una media di 0,35 reti per partita nella scorsa stagione, e porta con sé esperienza in competizioni europee, avendo disputato diverse partite di Champions League.
Conrad Harder: il giovane talento danese
Parallelamente, il Milan osserva da vicino Conrad Harder, 20enne dello Sporting Lisbona. Valutato intorno ai 25 milioni di euro, il Danese ha segnato cinque reti nella campagna portoghese e si è distinto come candidato al premio Golden Boy. Gli scout rossoneri lo seguono da tempo, attratti dalla sua versatilità di movimento, dalla capacità di giocare sia da centravanti che da seconda punta e dalla sua intelligenza tattica. Un eventuale acquisto rappresenterebbe un investimento a lungo termine, in linea con la filosofia di Tare di “costruire una squadra che possa competere sia in Italia sia in Europa per gli anni a venire”.
La doppia scommessa è riassunta nella frase chiave riportata da Tuttosport: "Boniface per il presente e Harder, insieme a Camarda, per il futuro." L’inserimento di Harder, affiancato dal giovane italiano Niccolò Camarda, potrebbe creare un tridente offensivo capace di garantire profondità di rosa e rotazione, elementi fondamentali per affrontare una stagione con impegni intensi su più fronti.
Nel contesto storico, il Milan ha spesso privilegiato l’acquisto di giovani talenti con potenziale di crescita. Ricordiamo l’arrivo di Alexandre Pato nel 2009, poi di Zlatan Ibrahimović nel 2010, entrambi protagonisti di un periodo di grande successo. Oggi, la dirigenza sembra voler replicare quel modello, puntando su giocatori ancora in fase di sviluppo ma già dotati di qualità tecniche e fisiche adeguate al calcio di alto livello.
In conclusione, se le trattative con il Leverkusen e lo Sporting Lisbona dovessero concludersi positivamente, l’attacco del Milan si troverà a disposizione di Stefano Pioli (o del futuro allenatore, a seconda delle decisioni societarie) con due opzioni differenti ma complementari: un attaccante pronto a fare la differenza subito e un giovane promettente destinato a diventare il volto della prossima generazione rossonera.