Carlo Ancelotti, una delle figure più emblematiche del calcio contemporaneo, ha annunciato la sua partenza dal Real Madrid, club con il quale ha collezionato due Champions League (2014, 2022) e numerosi titoli di Liga. Dopo un decennio di successi a Madrid, la decisione di accettare la carica di Commissario Tecnico della nazionale brasiliana ha sorpreso gli addetti ai lavori, ma ha anche riacceso le discussioni sul suo futuro nel panorama calcistico mondiale.
Le cifre della selezione verde-oro
Nel suo breve mandato, Ancelotti ha guidato il Brasile in quattro incontri, totalizzando 7 punti: una vittoria contro il Perù (2-0), un pareggio con l’Uruguay (1-1), una vittoria su Colombia (3-1) e una sconfitta contro l’Argentina (0-2). I risultati, pur non essendo catastrofici, hanno evidenziato una squadra ancora alla ricerca di continuità e identità.
- Vittoria Perù 2‑0
- Pareggio Uruguay 1‑1
- Vittoria Colombia 3‑1
- Sconfitta Argentina 0‑2
Questi dati confermano l’affermazione di Ancelotti: «Dopo il Brasile, per me c’è sempre voglia di Real Madrid», lasciando intendere che il suo cuore rimane legato alla capitale spagnola, ma senza escludere nuove sfide.
Il tecnico, reduce da un lungo periodo al Napoli (1999‑2009) terminato con l’esonero, è stato più volte accostato a club italiani di prestigio come Roma e Milan. I tifosi di entrambe le realtà sognano il ritorno di un allenatore capace di valorizzare i giovani talenti e di imporre un gioco di possesso, qualità che hanno caratterizzato le sue precedenti esperienze a Milano, dove ha vinto tre scudetti (2004‑2007) e due Champions League (2003, 2007).
«Il Real Madrid è casa mia», ha ribadito Ancelotti, precisando che un eventuale ritorno in pianta stabile sarebbe «solo per il Real Madrid». Qualora la porta di Madrid non si aprisse, il tecnico ha dichiarato che valuterebbe “un’altra via”, lasciando aperta la possibilità di un impiego in Italia, dove la sua attenzione verso il calcio nazionale resta viva.
Il Brasile, da qualche anno, attraversa una fase di crisi di risultati e di talenti. Dopo il trionfo del 2019 in Copa America, la squadra ha faticato a trovare un equilibrio tattico, con una rosa che ha perso la brillantezza di generazioni precedenti. L’arrivo di Ancelotti è stato percepito come un tentativo di ridare splendore a una nazionale tradizionalmente temuta, ma la sfida resta ardua, soprattutto in vista delle prossime qualificazioni per il Mondiale 2026.