La lotta alla pirateria digitale: una sfida europea
La Lega Serie A ha ufficialmente richiesto l’intervento dell’Unione Europea per contrastare la pirateria digitale che sta mettendo a rischio il valore commerciale del calcio italiano. L’amministratore delegato Luigi De Siervo ha sottolineato l’urgenza di adottare misure più incisive per fermare la diffusione di contenuti live illegali, che minacciano non solo gli abbonamenti legali ma anche il diritto dei cittadini che pagano per seguire i loro eventi sportivi preferiti.
Tra le iniziative già intraprese, la Lega Serie A ha menzionato la piattaforma ‘Piracy Shield’, uno strumento italiano concepito per contrastare lo streaming illegale. Tuttavia, De Siervo ha evidenziato la necessità di una strategia più ampia a livello europeo per fronteggiare l’utilizzo delle VPN (Virtual Private Network) che vengono impiegate per aggirare i blocchi imposti dalle piattaforme legali.
- La pirateria digitale causa perdite economiche significative.
- La diffusione di contenuti illegali danneggia il valore commerciale del calcio.
- La necessità di normative più moderne per difendere il prodotto calcio.
De Siervo ha ribadito che “servono strumenti normativi allineati alle dinamiche dei pirati” e ha richiamato l’attenzione sul fatto che il problema della pirateria digitale coinvolge tutta l’Unione Europea, con perdite stimate in centinaia di milioni di euro ogni anno. La richiesta della Lega Serie A rappresenta un appello concreto per affrontare una questione che non riguarda solo il calcio italiano ma l’intero panorama sportivo europeo.
La lotta alla pirateria digitale richiede un’azione coordinata a livello europeo per essere realmente efficace. La Lega Serie A, con il supporto dell’Unione Europea, potrebbe essere in grado di sviluppare strategie più efficaci per proteggere i diritti dei titolari dei contenuti e garantire che i cittadini possano continuare a godere degli eventi sportivi in modo legale e sicuro.