Razzismo in campo: il protocollo FIFA‑UEFA, le parole di Harry Kane e le possibili sanzioni

09/09/2025

lotta razzismo calcio

Il calcio, sport globale per eccellenza, ha da tempo adottato un protocollo rigoroso per combattere il razzismo, elaborato congiuntamente da FIFA e UEFA. Il documento prevede l’intervento immediato degli arbitri in caso di insulti razziali, la sospensione del match e, nei casi più gravi, l’attribuzione di una sconfitta a tavolino (3‑0) alla squadra responsabile.

Un caso recente che riattiva il dibattito

Durante la qualificazione europea, un episodio di insulti razzisti è stato segnalato dal VAR e dagli assistenti, facendo scattare il protocollo. Le autorità calcistiche hanno avvertito che, se gli episodi fossero proseguiti, la partita avrebbe potuto essere interrotta, con la squadra avvantaggiata premiata di un 3‑0 a tavolino.

Le parole del capitano inglese

Harry Kane, capitano dell’Inghilterra, ha risposto con fermezza: «Faremo ciò che sarà necessario fare». La dichiarazione, pronunciata in conferenza stampa, richiama l’esperienza del 2016, quando la nazionale inglese fu costretta a interrompere un incontro contro la Bulgaria a causa di manifestazioni razziste tra i tifosi. Allora, anche Kane aveva sottolineato l’importanza di una risposta tempestiva.

Le possibili sanzioni e il ruolo della Federazione

La Federazione Inglese di Calcio (FA) ha confermato la propria disponibilità a sospendere immediatamente il match qualora si verificassero ulteriori episodi. La normativa prevede, oltre alla sospensione, l’applicazione di sanzioni disciplinari: multe, chiusura di settori di stadio e, nei casi più estremi, la perdita di punti in classifica.

La sfida contro la Serbia

Kane ha poi richiesto “buonsenso” per la prossima partita contro la Serbia, aggiungendo: «Siamo concentrati sulla partita, vogliamo battere la Serbia… vogliamo goderci questa grande partita di calcio». L’Inghilterra, attualmente in vantaggio nella classifica del girone, mira a consolidare la posizione senza che il fuoco del razzismo offuschi il risultato sportivo.

Un’occhiata al passato

  • Nel 2019, UEFA ha introdotto il “Protocollo contro il razzismo” dopo gli episodi di discriminazione durante le qualificazioni alla Nations League.
  • Nel 2021, la UEFA ha sanzionato la federazione russa per non aver adottato misure adeguate contro i cori razzisti, imponendo una multa di 250.000 euro.
  • Il caso più emblematico rimane il “No to Racism” di 2004, quando la FIFA ha sospeso il match Italia‑Croazia per insulti contro i giocatori di origine africana.

Il rispetto del protocollo è oggi più che una questione disciplinare: è un segnale di civiltà sportiva che il calcio deve trasmettere a milioni di spettatori in tutto il mondo.

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