Il Milan di Max Allegri sta attraversando una fase delicata: la recente frattura al perone di Ardon Jashari si aggiunge alle assenze di Rafael Leão e Christian Pulisic, due dei pilastri offensivi della squadra. La diagnosi prevede un periodo di inattività di almeno due mesi, un lasso di tempo che, in una stagione dove la lotta per il titolo è serrata, può rivelarsi decisivo.
Jashari, classe 2004, era stato ingaggiato lo scorso inverno con l’obiettivo di dare freschezza e dinamismo al centrocampo rossonero. Il suo inserimento era già in fase di consolidamento, ma la frattura al perone ha interrotto bruscamente il processo di ambientamento, lasciando un vuoto tattico difficile da colmare.
Nel frattempo, il mercato si è rivelato altrettanto turbolento. Il club rossonero ha bloccato il trasferimento di Alassane Musah, giovane promettente precedentemente corteggiato da Napoli e Atalanta. La decisione, comunicata dal direttore sportivo, è stata motivata dalla necessità di rinforzare il centrocampo in emergenza, evitando così di cedere un potenziale rinforzo a un concorrente diretto.
Il peso storico degli infortuni a San Siro
Non è la prima volta che il Milan si trova a fronteggiare una serie di assenze per infortunio. Ricordiamo la stagione 2011‑12, quando l’assenza prolungata di Andrea Pirlo e di alcuni difensori chiave aveva messo a dura prova la rosa di Massimiliano Allegri (allora allenatore). Quell’esperienza aveva insegnato al club l’importanza di una rosa profonda e di una gestione attenta dei carichi di lavoro.
Oggi, la situazione richiede una risposta rapida sia dal punto di vista tecnico che gestionale. Allegri dovrà rivedere il suo schema tattico, affidandosi a giocatori come Sandro Tonali, Sandro Kolarov o a eventuali emergenti dalla Primavera, per mantenere la competitività in Serie A e nelle competizioni europee.
Il blocco del trasferimento di Musah, seppur temporaneo, potrebbe aprire la porta a ulteriori trattative di mercato. Il Milan dovrà valutare se puntare su un acquisto immediato o se affidarsi alla promozione di giovani talenti, una scelta che ha sempre contraddistinto la filosofia del club.
In sintesi, il rossonero si trova di fronte a una doppia sfida: gestire le assenze per infortunio senza compromettere le ambizioni stagionali e, al contempo, definire una strategia di mercato che garantisca stabilità e qualità al centrocampo.