In data recente la Polizia di Stato ha inflitto una sanzione pecuniaria di 5.000 euro a ciascuno di due calciatori del Frosinone, per i reati di guida senza patente e incauto affidamento. L’accaduto si è verificato durante la sosta del campionato, quando gli agenti hanno fermato una Fiat Volante con a bordo i due sportivi. Il giovane, poco più che maggiorenne, era al volante senza alcuna licenza valida, mentre il compagno, proprietario del veicolo, è stato contestato per aver messo a disposizione dell’autista un mezzo privo di copertura assicurativa e di patente.
Il quadro giuridico
Il reato di guida senza patente è previsto dall’articolo 186 del Codice Penale italiano e prevede una sanzione amministrativa pecuniaria, oltre alla possibilità di sospensione della patente futura. L’“incauto affidamento” è anch’esso disciplinato dallo stesso articolo, punendo chi mette a disposizione di un soggetto non abilitato un veicolo per la circolazione su strada. La multa di 5.000 euro per ciascuno dei due calciatori si colloca nella fascia più alta prevista per tali violazioni, a testimonianza della gravità attribuita dall’autorità.
Un episodio che si inserisce in una tradizione di scandali fuori campo
Il caso del Frosinone richiama alla memoria alcuni dei più noti episodi di irregolarità dei calciatori al di fuori del rettangolo verde. George Best, icona del Manchester United, fu più volte fermato per guida in stato di ebbrezza, culminando nel 1974 con un arresto a Londra. Diego Maradona, leggendario numero 10 argentino, fu arrestato nel 2004 a Napoli per guida senza patente e per aver guidato un veicolo non assicurato. Ronaldinho, ex stella del Barcellona e del Milan, fu trattenuto nel 2020 a Paraguarí, Paraguay, per guida senza patente e per aver guidato un’auto rubata. Questi episodi, pur diversi per contesto e gravità, mostrano come la vita privata dei calciatori possa spesso finire sotto i riflettori della legge.
Il Frosinone e la gestione disciplinare
Il club, attualmente militante in Serie A, ha già avviato una verifica interna per accertare le responsabilità dei giocatori coinvolti. Storicamente, il Frosinone ha affrontato altre vicende disciplinari, ma raramente con una risonanza nazionale. La dirigenza ha dichiarato che “la condotta dei propri atleti deve essere in linea con i valori di rispetto delle norme e dell’etica sportiva”, promettendo eventuali provvedimenti disciplinari a carico dei calciatori.
Impatto sulla stagione e sulla percezione del pubblico
Dal punto di vista sportivo, la sanzione non prevede sospensioni da partita, ma la notizia potrebbe influire sull’immagine dei giocatori e, di conseguenza, sulla fiducia dei tifosi. In un contesto in cui il Frosinone lotta per consolidare la propria presenza in massima serie, ogni distrazione esterna può rappresentare un ostacolo. L’attenzione dei media, inoltre, potrebbe spostare il focus dal rendimento in campo a questioni di ordine legale e morale.
In conclusione, la vicenda si aggiunge a una lunga lista di comportamenti devianti da parte di calciatori di alto profilo, ricordando che il rispetto delle leggi è un requisito imprescindibile per chi rappresenta il calcio italiano a livello nazionale e internazionale.